Tappa n.6 del percorso Raccontami
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Il cortile interno
Il cortile interno
Il fabbricato del castello, così come pure la signoria su Costigliole, venne spartito tra le nobili famiglie degli Asinari e dei Verasis fin dagli anni Sessanta del Seicento.
La costruzione si sviluppava già allora intorno a questo cortile interno centrale, la cui fruizione era comune e quindi oggetto di regolamentazione. La divisione della proprietà in due parti si nota facilmente perché, oltre a presentare differenze stilistiche, si è mantenuta sino ad oggi: la parte degli Asinari coincide infatti esattamente con la proprietà del Comune, ed è quella alla tua sinistra; quella dei Verasis corrisponde all’attuale proprietà della famiglia Balduzzi, dal lato ove noti la scala a doppia rampa che conduce ad un ingresso sormontato dallo stemma dei Verasis – Asinari. A proposito di questa scala….
Allora come oggi, i rapporti fra…condòmini non erano sempre semplici. Gli archivi rivelano una gran quantità di “atti di lite” e “convenzioni” riguardanti l’uso delle parti comuni dell’immobile. Il lato positivo di queste controversie, per noi, è che tali documenti contengono descrizioni dettagliate dei fabbricati oggetto delle dispute, e quindi costituiscono fonti di primaria importanza per conoscere l’aspetto del castello nei secoli passati.
Nel 1662, con la convenzione di “aggiustamento” tra i conti Ottavio II Asinari e Gerolamo Verasis, si stabilisce che “non sia lecito ad alcuno di detti Consignori […] di aggiungere nuovi fabbricati, di modo da “non guastare la quadratura della piazza”. Il divieto di realizzare nuove costruzioni nel cortile non venne però rispettato, come puoi notare … Questa contravvenzione del conte Verasis venne denunciata nel 1693 da Ghiron Roberto Asinari (figlio di Ottavio II).
Ora guarda il piano del cortile: non distante dai tuoi piedi noterai una piccola grata circolare. Al di sotto si apre il pozzo per l’approvvigionamento idrico del castello. Originariamente protetto da una lastra di pietra, non vi era installato alcun meccanismo fisso e permanente per l’estrazione dell’acqua, forse per non ingombrare l’area. Alla base della torre di nord – est c’era anche una cisterna il cui accesso è attualmente sigillato.
Ed ora guarda alle tue spalle il monumentale ingresso del lato settentrionale, ad uso della famiglia Asinari. Il portale, solennemente inquadrato da lesene e coronato da un frontone curvo spezzato, è sorretto da due imponenti telamoni. La datazione del portale, stimata tra gli anni Sessanta e Settanta del Seicento, si deduce dalla somiglianza tra i telamoni e alcune figure delle decorazioni in stucco che vedremo tra poco al piano superiore.
Per raggiungere il piano nobile del castello rientra ora sullo scalone interno e sali per la rampa destra.